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CODICE DISCIPLINARE E CODICE DI CONDOTTA



Le disposizioni disciplinari per il personale delle pubbliche amministrazioni sono contenute in diversi contratti collettivi nazionali. In particolare il Codice disciplinare è contenuto nel CCNL del personale non dirigente del comparto Funzioni Locali del 16 novembre 2022, all’articolo 72.  
Rappresenta un elenco delle sanzioni, dal rimprovero verbale fino al licenziamento senza preavviso, da applicare, nel rispetto del principio di gradualità e proporzionalità in relazione alla gravità della mancanza, a un elenco di possibili comportamenti non corretti dei dipendenti pubblici.
Tale codice è collegato alle disposizioni degli articoli 55-quater, 55-quinquies, 55-sexies, 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 "Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche".

 

Le disposizioni disciplinari per il personale dirigenziale delle pubbliche amministrazioni sono contenute nel CCNL relativo al personale dell'area delle Funzioni locali sottoscritto il 17 dicembre 2020 - in particolare al capo III, rubricato «Responsabilità disciplinare» che contiene, all'articolo 36, il Codice disciplinare - e negli articoli 55 e seguenti del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche".

 

L’articolo 54, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 s.m.i. "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" affida al Governo la definizione di un "…codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico…".
Il successivo comma 5 prevede che ciascuna pubblica amministrazione definisca "…con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento di cui al comma 1…".
Con D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 è stato quindi approvato il "Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165".
La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche [CIVIT] — Autorità nazionale anticorruzione — ha fornito alle amministrazioni pubbliche, con delibera n. 75/2013 del 24 ottobre 2013, le "Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001)" individuando le regole comportamentali che devono essere declinate nelle singole amministrazioni sulla base delle peculiarità di ogni singolo ente.
 

Dal 14 luglio 2023 entra in vigore il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, con le modifiche apportate dal DPR 13 giugno 2023, n. 81 pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 29 giugno 2023, n. 150.
Le principali novità riguardano l’utilizzo delle tecnologie informatiche, con la precisazione che l'utilizzo di account istituzionali è consentito solo per fini connessi all’attività lavorativa e non può in alcun modo compromettere la sicurezza o la reputazione dell'amministrazione.
Si interviene poi, sull’utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media, stabilendo che nell'utilizzo dei propri account di social media, il dipendente deve utilizzare ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla P.A. di appartenenza.  Si precisa che, in ogni caso, il dipendente deve astenersi da interventi o commenti che possano nuocere a prestigio, decoro o immagine dell'amministrazione di appartenenza o della P.A. in generale.

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